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A tutta Birra in Villa 2015

A TUTTA BIRRA a palazzo Calvanese: I CAMPANI DO IT BETTER!!! Una piacevole serata in compagnia di amici a Palazzo “Calvanese”, a Castel San Giorgio (SA), che ha fatto da cornice a “Birra in Villa” – kermesse dedicata al mondo della BIRRA ARTIGIANALE prodotta in Campania –  è stata l’occasione per scoprire la variegata offerta dei birrifici artigianali campani.Live Music, corsi di avvicinamento e degustazione, tenuti dall’onnipresente “Beerman” Alfonso Del Forno, portavoce del movimento birraio artigianale campano e nazionale, stands di degustazione di birre, banchi di street food, il tutto in un’atmosfera spensierata e divertente… e come potevamo mancare noi del Club del gusto??? Se non esiste uno stile birrario tipicamente italiano, è proprio per questo che gli italiani hanno imparato a fare la birra, e la fanno con stile. L’Italia è uno dei principali produttori di birre artigianali, e non avendo tradizioni centenarie da difendere,  può permettersi il lusso di sperimentare, e di osare, avendo dalla sua un patrimonio  di sapori  e tradizioni culinarie da cui attingere. Questo connubio tra innovazione e tradizione contraddistingue il lavoro delle brewery campane che in maniera sapiente hanno adattato gli stili birrari tradizionali alla geografia dei sapori campani, ottenendo birre di derivazione belga o anglosassone  naturalizzate campane. In questa edizione a farla da padrone è stata la “collezione primavera-estate” di alcuni dei birrifici campani più rappresentativi che hanno deliziato i palati con la loro rivisitazione di una birra della tradizione belga: la saison.  La saison è una birra stagionale, tipica della Vallonia, prodotta d’inverno e consumata nei mesi caldi durante i lavori nei campi. Proprio per assolvere alla sua missione, dissetare i contadini, la saison si presenta solitamente come una birra leggera, gradevole e rinfrescante con una gradazione alcolica che varia tra i 5 e gli 8 gradi. Sul tema le variazioni fatte dai mastri birrai campani sono tutte interessanti. Iniziando  dal Birrificio dell’Aspide, con sede a Rocca d’Aspide, in provincia di Salerno, dove il mastro birrario Vincenzo Serra, nel suo laboratorio delle meraviglie – grande quanto l’ufficio dell’amministratore delegato di una brewery industriale –  si è inventato una saison arricchita da lieviti estratti dalla locale mela cotogna. L’intuizione è nata durante una passeggiata in campagna, tra coltivazioni di mele cotogne poi finite sotto la lente del microscopio di Serra, Birraio ruspante e farmacista di formazione, il tutto miscelato con l’acqua sorgiva di Rocca d’aspide. Il risultato è una birra di straordinario equilibrio, con note fruttate e floreali, con secchezza finale che ci riporta allo stile di uno champagne. E che dire del birrificio Sorrento di GiuseppeSchisano, elegante etichetta della Penisola sorrentina, che a Villa Calvanese ha incantato con Syrentum, una saison nata da un’erudita alchimia di malti senza tostatura, coriandolo, anice stellato, insaporiti dalla scorza dei limoni IGP della sua terra. Syrentum è un miracolo di equilibrio di sapori, una saison che nel retrogusto ha tutto un sapore equlibrato degli agrumi della terra in cui è prodotta, una birra che dopo che l’avrete bevuta vi farà sembrare le  varianti al limone che vi propinano negli scaffali al supermercato né più né meno che delle limonate.Dalla classe di Syrentum alla semplicità della “Fresca”, la birra del Birrificio Serro Croce di Vito Pagnotta.  Serro Croce sorge a Monteverde, un paesino in provincia di Avellino che si trova al confine tra Campania, Puglia e Basilicata. L’orzo viene coltivato nell’azienda agricola della famiglia Pagnotta, specializzati nella coltivazione di cereali da tre generazioni, e poi lavorato subito dopo per essere trasformata in questa saison  a km – anzi come ci tiene a precisare Pagnotta-  a cm zero. La saison di casa Serro Croce è stata battezzata “Fresca”, e mai nome fu più azzeccato! Ed infatti, la “Fresca” ti dà l’idea di una birra da bere a secchiate dopo un’afosa giornata d’estate. Dalla “Fresca” di Serro Croce più fedele alla tradizione all’esperimento del birrificio KARMA del mastro birrario Mario Cipriano, uno dei pionieri della birra campana. Cipriano presenta una saison incredibile. Il suo nome è Roxy, leggera ma con carattere da vendere. Pensate che Roxy è una birra che in soli 3,5 gradi alcolici è capace di contenere malto d’orzo, avena in fiocchi, frumento, farro non maltato proveniente da agricoltura locale, mescolati al coriandolo, boccioli di rosa e pepe rosa. Il risultato una birra leggera, semplice ma non banale, il cui corpo esile cela una insospettabile complessità di sapori.Non solo saison! Le brewery campane offrono una vasta varietà di stili birrari.  Alcune sono perfettamente allineate alla tradizione, tanto che tranquillamente potreste scambiare una campana per una inglese o per una belga, altre si distinguono per il loro tocco local.  Cito a memoria, tra le decine di birre provate, la Tramalti,  scotch ale di OKOREI, birrificio di Mariglianella, ed ancora la “napoletan ale” del birrificio del Vesuvio,  “BACA”,  una blonde ale “alticcia ma non altezzosa”, il cui ingrediente segreto è l’arte di arrangiarsi (che succede se prima di andare in produzione ti accorgi che mancano i malti?), ingrediente che solo all’ombra del Vesuvio si può trovare, ed ancora la birra alle noci di MANEBA, altro pioniere del brewering campano.  Tante birre a Palazzo Calvanese, tutte degne di nota per svariati motivi, peccato che ad un certo punto devo aver perso il mio taccuino e la birra deve aver iniziato a fare effetto. Adesso mi sfuggono alcuni nomi ma ho un ricordo lucido: ho bevuto bene ed in allegria. Non me ne vogliate ma io aderisco a quella scuola di degustatori di birra che, dopo il “dovere” di passare tutta la serata ad ispezionare ed analizzare calici di birre non rinunciano al “piacere” di una grande bevuta tra amici, perché la birra, anche quando è raffinata, non è mai spocchiosa e ti offre sempre una buona scusa per dei momenti di sana convivialità. Insomma come ha ricordato il buon Vincenzo Serra, mastro birrario del Birrificio dell’Aspide, ad un certo punto della serata “stop rating start fu**ing”….Vabbè io sono andata a dormire ma mi sono divertita lo stesso 🙂 di Candida Di Palma      Gallery: 

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Candida Di Palma
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