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Una serata alla Grotta del Buono

La settimana scorsa, Presi da un indomabile voglia di pizza ci siamo recati alla mitica “Grotta Del Buono” nel cuore di Aversa, tra vicoletti poco illuminati e basoli slogacaviglie, come una luce in fondo al tunnel spunta l’illuminata Parete-insegna del locale, avvolta in un buio onirico dato sicuramente dalla debolezza famelica.Entriamo, il locale è davvero spettacolare!!! 3/4 salette molto spaziose, incastrate in varie grotte baciate dalla bellezza del tempo, elementi di design moderni e sobri, con rampe che collegano il soppalco con la sala al primo piano, eliminando le classiche e rognose scale antiestetiche, causa delle accese jastemme di camerieri e clienti barcollanti nel momento postmagnatorio.Oltre le sale per la pizza, c’e una discesa (come vedrete in foto) che porta all’angolo bar, per un drink in intimità con la morosa al riparo da sguardi indiscreti. Il locale è davvero ben curato nei minimi dettagli, bellissime le pareti divisorie con pannelli a muro monocromatici che danno un incisivo carattere estetico all’ambiente.  All’esterno vi è un giardino immenso e ben curato che d’estate diventa un ulteriore e piacevole sala sotto le stelle.Ora passiamo alla descrizione della buonissima “pizza in pala”, famosa per il suo impasto composto all’80% da farina di tipo 1 e il 20% da quella integrale, con una lievitazione che oscilla dai 3 ai 5 giorni, “In pala” perché viene condita direttamente sulla pala in legno, data anche la sua ridotta malleabilità che la rende un poco più azzeccusella nelle mani del pizzaiolo. Il risultato di questo impasto è qualcosa di veramente unico, non classificabile ne etichettabile, una pizza un po’ più alta sui cornicioni ma sfogliata e non “gnommata” (dal latino gnummus= piombo :)) , leggera, soffice e morbida, si abbina perfettamente con gli ingredienti della tradizione classica napoletana come la scarola, il tarallo, le alici, che vengono utilizzati sapientemente con gusto e fantasia dal pizzaiolo Salvatore Kosta dando cosi vita ad una pizza innovativa e tradizionale allo stesso tempo. Noi abbiamo preso 2 pizze in pala e, per non farci mancare niente, anche la classica “napoletana” (farina di tipo 1) ed una fritta (cotta ottimamente). Con grande soddisfazione la napoletana è stata veramente un altro goal da centrocampo! Bella verace, sottile e morbida, con ingredienti dai sapori forti e marcati, non come quei prodotti sciapiti e standardizzati provenienti da serre soffocanti. Una pizza che schiaffeggia fisicamente e moralmente molte delle più rinomate pizzerie di Napoli, che, come dice un mio caro amico Fabio D’Onofrio quando è in grande forma psichica, “So più fotografi che pizzaioli, se penzasser ca ce magnamm’ e megabyte??!”.Infine per concludere ci siamo divisi una buona polacca, che ci ha fatto veramente ribollire il sangue, non pensate sempre male, un tipico dolce aversano che non ha niente a che vedere con le imponenti e marmoree bellezze dell’est, purtroppo :).Il Maestro pizzaiolo Salvatore Kosta è di una umiltà e gentilezza unica, ma quella vera e non falsata dal clientelismo, quella  che hanno le persone che nella vita fanno le cose grandi e le fanno con naturalezza, perché alla fine l’eccellenza non è altro che la semplicità elevata ad altissimi livelli. Ci ritornerò spesso, digiunando per l’intero giorno, cosi da poter dare più soddisfazione ai pizzaioli e alla cintura…La pizza in pala viene fatta dal martedì al venerdì, ed è gradita la prenotazione dei panetti, mentre per la napoletana potete andare quann’ ve par e piace e ve ne potete magnà quante ne volete!Tanti saluti e buon magnatorio da tutti gli amici… Pizzeria La Grotto del Buono Corso Bersaglieri, 23, 81031 Aversa CETel. 081 504 5316 di Fabio D’Onofrio Gallery: 

Fabio D'Onofrio
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