Il mercato del decaffeinato è in aumento, chi sono i maggiori consumatori?
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del consumo di decaffeinato, la fascia di età più attenta ad un consumo di caffè privo di caffeina è senz’altro quella compresa tra i 18 e i 40 anni, ovvero giovani attenti ad uno stile di vita più sano ed equilibrato.
Secondo una recente ricerca di mercato, la domanda e l’offerta di caffè decaffeinato cresceranno del 6% circa nei prossimi cinque anni raggiungendo probabilmente un valore di circa 30 miliardi di dollari entro il 2030. Questa tendenza è globale ma prevalente soprattutto in Nord America e nelle principali aree geografiche asiatiche.
Il rapporto “National Coffee Data trends” della primavera 2024 ha rilevato che il consumo del decaffeinato è aumentato del 7% in America principalmente tra le persone con una fascia di età che va dai 40 anni in su. Si prevede che il mercato del decaffeinato nell’area Asia – Pacifico, registrerà un tasso annuo di crescita più rapido pari all’8% in paesi come India, Indonesia e Giappone.
E’ interessante notare che l’aumento del consumo di decaffeinato è parallelo alla tendenza a consumare poco o niente alcol ed è trainato anche da giovani che desiderano sentirsi bene e dormire bene. Per evitare gli effetti di un consumo prolungato di livelli di caffeina come mal di testa, vertigini e insonnia un numero crescente di giovani consumatori è passato al decaffeinato. Pertanto quest’ultimo è pur sempre un caffè con caratteristiche sensoriali pari ad un caffè speciale tradizionale.
I torrefattori di caffè speciali di tutto il mondo ora offrono una gamma crescente di opzioni decaffeinate, e a basso contenuto di caffeina riconoscendo il cambiamento nelle abitudini di consumo e dimostrandosi disposti a soddisfarle.
Alcuni non sono ancora convinti che il decaffeinato sia buono ma le competizioni della Brewers Cup sono state un’ottima piattaforma di lancio per apprezzare i decaffeinati di alta qualità. Addirittura un campione di brewing ha affermato che il processo di decaffeinizzazione ha migliorato la qualità del caffè che ha portato in gara rendendolo più dolce, un po’ più acido e meno amaro.
Oltre alle prestigiose competizioni, personaggi influenti del settore come James Hoffman stanno spingendo verso un uso consapevole del caffè di qualità decaffeinato. Tuttavia Hoffman nel 2024 ha ospitato il Decaf Project, una degustazione interattiva dal vivo dove uno stesso caffè era decaffeinato con metodi diversi: Il processo CR3 Carbonic Natural CO2, il processo con acetato di etile/ canna da zucchero e il processo Swiss Water. I caffè sono stati inviati a torrefattori locali di tutto il mondo e tutti si aspettavano che si notasse una differenza significativa tra il caffè con caffeina e ciascun processo di decaffeinizzazione.
I risultati hanno dimostrato che è stato il profilo di tostatura ad avere la maggiore influenza sulle differenze di sapore, aroma, corpo e acidità e non la decaffeinizzazione.
Quando un buon caffè si unisce ad un processo di decaffeinizzazione di alta qualità come il metodo Swiss water il risultato in tazza è quello di un caffè che ha mantenuto le medesime caratteristiche sensoriali che aveva prima che venisse rimossa la caffeina.
L’innovazione continua e i ricercatori dell’istituto agronomico de Campinas hanno segnalato un continuo lavoro sulla piantumazione di alberi di caffè decaffeinato naturalmente. Se questi caffè dovessero avere successo commerciale, potrebbero offrire nuove opportunità per produttori, torrefattori e consumatori.
A mio parere, oggi stiamo assistendo a un notevole cambiamento culturale: le persone tendono a dare maggiore importanza alla salute e alla qualità del sonno ed è per questo che il consumo di caffè decaffeinato è aumentato.
Quest’ultimo resta un’ottima soluzione per chi vuole ridurre il consumo eccessivo di caffeina, soffre di tachicardia, stati di ansia e attacchi di panico. Ma anche per chi vuole adottare uno stile di vita più sano ed equilibrato.