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Metodo Classico e Metodo Charmat: Due metodi per lo Spumante

Quando si parla di vini spumanti, esistono due metodi principali per ottenere la caratteristica effervescenza: il metodo classico e il metodo Charmat o Martinotti. Questi due approcci, sebbene simili nella loro essenza, presentano alcune differenze fondamentali nel processo di produzione.

Prima di tutto, vale la pena chiarire la terminologia. Il termine “metodo classico” si riferisce alla tecnica utilizzata per produrre spumanti in Italia, mentre il termine “metodo Champenoise” viene utilizzato per indicare lo stesso processo brevettato in Francia per la produzione dello Champagne. Allo stesso modo, il metodo Charmat è il nome italiano per il processo brevettato dai francesi chiamato “metodo Charmat”, anche se è stato sviluppato e perfezionato dall’italiano Martinotti.

Differenze tra Metodo Classico e Metodo Charmat: La principale differenza tra i due metodi risiede nella fase di rifermentazione, che è responsabile della creazione delle amate bollicine. Nel metodo classico (Champenoise), questa fase avviene direttamente in bottiglia, mentre nel metodo Charmat (Martinotti) la rifermentazione ha luogo in grandi autoclavi di acciaio.

Metodo Classico: Il metodo classico, o Champenois, inizia con una pressatura delicata delle uve selezionate, seguita dalla fermentazione con lieviti scelti e zuccheri. Questa fase è poi seguita dalla spumantizzazione vera e propria, in cui si aggiungono zuccheri per favorire la rifermentazione. Dopo l’imbottigliamento, le bottiglie vengono tenute in posizione orizzontale per un lungo periodo di maturazione. Nel corso di alcuni mesi, gli zuccheri si esauriscono e la pressione all’interno della bottiglia aumenta, creando il perlage perfetto. Solo a questo punto si avvia il processo di remuage, che consiste nel delicato posizionamento delle bottiglie in posizione verticale per eliminare le impurità formatesi nel collo. Il collo delle bottiglie viene quindi congelato a -25°C e, una volta riposizionate in posizione verticale, vengono stappate. La pressione sprigionata espelle il deposito congelato. Infine, il vino perso viene rimboccato con uno sciroppo di dosaggio o con piccole dosi di distillato, e la bottiglia viene definitivamente tappata.

Metodo Charmat: Nel metodo Charmat (o Martinotti), la fermentazione avviene in grandi autoclavi di acciaio a temperatura e pressione controllate per un periodo breve, solitamente inferiore ai 6 mesi. Successivamente, si esegue una fase di refrigerazione per eliminare le impurità e si procede con l’imbottigliamento a pressione costante. Questo metodo può essere più rapido ed economico.

Al gusto la scelta della bollicina preferita 😉

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