Food Trend dal 2010 ad oggi
In questo articolo ho deciso di farvi viaggiare con me nel tempo per analizzare le più importanti tendenze alimentari che hanno interessato i consumatori negli ultimi 14 anni.
Partiamo dal 2010: parola d’ordine “detox”
L’anno 2010 ha visto un picco delle ricerche Google per le diete detox che sono molto eterogenee tra loro, anche se di base è previsto il consumo di frullati, tipicamente veg, con presunti effetti “detossificanti”. In realtà, nessuna Società Scientifica che si occupi di salute e nutrizione fa riferimento alla necessità di utilizzo di alimenti ‘detossificanti’. Infatti, l’eliminazione di prodotti di scarto avviene in maniera del tutto fisiologica nell’organismo, grazie all’attività di fegato, reni e apparato gastrointestinale, e senza bisogno di ulteriori ‘strumenti’. Oltre al fatto che questo tipo di dieta potrebbe esporre a carenze nutrizionali.
2011: l’anno della Dukan e delle iperproteiche
Celebre sulle riviste di moda del 2011, ma non altrettanto affrontata dal punto di vista scientifico, questa dieta iperproteica, attraverso la quale si auspica una perdita rapidissima di peso, si compone di 4 fasi sequenziali ognuna delle quali è caratterizzata da un preciso schema dietetico, sempre rigorosamente iperproteico. Se la perdita di peso è il vantaggio percepito, numerosi sono i lati bui di questa dieta tra i quali la drastica riduzione del consumo di frutta e verdura, l’aumento del rischio di insorgenza di alcuni tipi di tumore ed effetti sfavorevoli sul colesterolo LDL, oltre ad un forte impatto ambientale. Inoltre, come tanti altri regimi definiti ‘miracolosi’, non pone le basi per un’adeguata educazione alimentare.
2012: a tutto “veg”
È l’anno delle diete semi-vegetariane, caratterizzate da un consumo di carne e pesce inferiore a 2–3 porzioni alla settimana, delle latto-vegetariane, latto-ovo-vegetariane o diete vegane, ma anche diete ancor più restrittive come quella fruttariana. In ogni caso è importante valutare l’adeguatezza nutrizionale della dieta per scongiurare carenze nutrizionali.
2013: verso una nutrizione “su misura”
La necessità di consigli nutrizionali mirati e personalizzati è diventata sempre più evidente nel corso degli anni con lo studio dell’influenza della variabilità interindividuale sulla dieta. Il 2013 è stato un anno al top per l’interesse in nutrigenetica e nutrigenomica, ambiti di ricerca che cercano di personalizzare le raccomandazioni nutrizionali sfruttando la genetica e la genomica, appunto. Il mercato ha risposto a tale interesse mettendo in commercio test genetici, talvolta usati anche nella pratica dietologica: sebbene questo sia uno degli ambiti di ricerca ad oggi più promettenti, siamo ancora lontani dalla possibilità di personalizzare l’approccio dietetico e la prevenzione nei confronti delle patologie croniche.
2014: solo se Bio
Nel 2014 è aumentata esponenzialmente la ricerca sul web dei prodotti “Bio”. Tra le caratteristiche: assenza di OGM, assenza di radiazioni ionizzanti, assenza di ormoni nell’allevamento animale, limitazioni dei fertilizzanti chimici, erbicidi e pesticidi e il ridotto utilizzo di antibiotici.
2015: si torna alle origini, dalla Dieta Mediterranea ai grani antichi
Il 2015 è stato l’anno delle diete al momento più apprezzate dalla comunità scientifica per la popolazione generale: la dieta Mediterranea caratterizzata da un alto consumo di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca, uova e carni in modeste quantità, così come i dolci. Lo stesso periodo è stato anche l’anno del “ritorno al passato”, alla ricerca delle specie vegetali più antiche: un grande interesse è stato rivolto ai grani antichi.
2016: a dieta con la “mima-digiuno”
L’interesse per le pratiche che prevedono il digiuno, in diverse forme, continua ad essere molto elevato, ma è nel 2016 che è cominciato tutto, grazie anche alla pubblicazione di un libro dedicato alla dieta cosiddetta “mima digiuno”. Nonostante i risultati degli studi ad oggi disponibili siano tra loro coerenti nell’affermare i possibili benefici del digiuno sulla perdita di peso, i dati sono ancora troppo pochi e relativi a periodi di tempo relativamente brevi per permettere di trarre conclusioni definitive. Vorrei aggiungere che il digiuno intermittente non è un protocollo dietetico adatto a tutti in quanto potenzialmente rischioso in caso di alcune condizioni patologiche o terapie farmacologiche.
2017: prova costume con la chetogenica
Inizialmente studiata per il suo effetto positivo sul trattamento dell’epilessia farmaco-resistente e di altre patologie neurologiche, la dieta chetogenica, nel 2017, è stata la dieta più cercata sul web, anche se probabilmente a scopo di dimagrimento. Questa dieta low-carb, compensata da un elevato apporto di grassi, ha effettivamente mostrato la sua efficacia nella perdita di peso, ma i risultati non permettono di discriminare se l’effetto sia ascrivibile alla riduzione dell’apporto di carboidrati o al ridotto apporto calorico totale. Tra i “contro” si riscontrano invece la carenza di micronutrienti, in particolare calcio, vitamina D, ferro e acido folico, e possibili problematiche che potrebbero insorgere nel lungo termine, come calcoli a livello renale, dislipidemia, acidosi, disidratazione e crescita rallentata; per questi motivi questa dieta dovrebbe essere seguita sotto stretto controllo medico.
2018: i “superfood”
Anche se non esiste una definizione ufficiale del termine, per “superfood” si intendono quegli alimenti a cui sono attribuiti particolari benefici per la salute perché ricchi di nutrienti e composti bioattivi. Tra i superfood più citati: le bacche di goji, l’avocado, la curcuma e i frutti rossi. Se la maggior parte di loro può vantare alcuni composti interessanti e utili, mancano tuttavia studi conclusivi che confermino i tanti effetti benefici sull’uomo.
2019: per un pianeta “no waste”
Il 2019 è stato l’anno dedicato alla lotta al cambiamento climatico e ovviamente l’alimentazione non poteva essere da meno in questa battaglia. Numerosi sono i consigli dati dalla FAO per limitare gli sprechi alimentari, come comprare frutta e verdura anche se esteticamente brutte, riutilizzare in modo creativo gli avanzi e condividere il cibo.
2020-2021-2022: nutrizione e pandemie
Il 2020 è l’anno in cui la pandemia di COVID-19 ha cambiato totalmente le nostre abitudini e la nostra vita. Non c’è dubbio che dal 2020 al 2022 il tema più gettonato sia stato quello dell’impatto della dieta sulle difese immunitarie e che la dieta più cercata sia quella “contro il Coronavirus”. Inoltre, numerosi studi si sono focalizzati sulla complessa relazione tra alimentazione, status nutrizionale e COVID mostrando quanto una compromissione dello stato nutrizionale possa influenzare il decorso e l’esito della malattia in soggetti affetti da COVID-19.
Nel 2023 e nel 2024 l’attenzione verso ciò che mettiamo nel nostro piatto rimane alta con una crescente consapevolezza della nostra salute e del nostro benessere. Si preferisce fare una buona prevenzione piuttosto che correre ai ripari, e lo si fa sicuramente a tavola. Nel 2024 sempre più persone si stanno concentrando su una dieta sana anche come strumento anti-invecchiamento. Questo approccio attraverso una corretta alimentazione mira a prevenire alcune malattie legate all’avanzare dell’età come l’osteoporosi e i dolori reumatici, ma anche dal punto di vista estetico, ad esempio per il benessere della propria pelle e dei propri capelli. La materia prima è sempre al centro, protagonista assoluta dei piatti e crescente oggetto di attenzione da parte dei consumatori che sono sempre più informati. Sono sempre preferiti gli ingredienti locali, selezionati dai produttori del territorio, in un’ottica contemporanea e coerente con la crescente predilezione del km 0, sempre alla ricerca di una Food Experience che rispetti la tradizione e che possa rientrare in uno stile di vita sano: cenare fuori casa nel 2024 è una vera e propria esperienza. Complici i social network, e quindi il desiderio di condividere con conoscenti e follower ciò che si sta facendo, il cliente è alla costante ricerca dell’unicità.
Si può affermare che nel 2024 la grande tradizione culinaria che ha sempre contraddistinto l’Italia non è mai stata tanto di moda: dal ritorno a formati di pasta fresca quasi persi nel tempo al pane artigianale fatto con grani antichi. Alimenti che, spesso, vengono reinterpretati in chiave moderna aggiungendo nell’impasto, perché no, ingredienti come i sopracitati super-food, per esempio.
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