Frutta e vitamina C
Sentiamo sempre più parlare dell’apporto di vitamina C nell’organismo e dei suoi effetti benefici. Proprio in questo periodo, troviamo della frutta di stagione, ovvero gli agrumi, che risulta particolarmente ricca di questa preziosa vitamina. La vitamina C ha infatti innumerevoli proprietà: rende possibile lo sviluppo e la riparazione dei tessuti del nostro organismo come quelli di pelle, tendini e vasi sanguigni; rinforza il nostro sistema immunitario e ci protegge dai malanni di stagione; esercita un’azione antistress che ci aiuta ad affrontare più serenamente le difficoltà di ogni giorno. Nota anche come acido ascorbico, la vitamina C è preziosa anche perché riesce a svolgere un’azione antiossidante, oltre che antinfiammatoria ed antibatterica ed andrebbe assunta con cadenza quotidiana. Il fabbisogno giornaliero per un individuo maschio adulto sano è 75 mg mentre per le femmine è 60 mg, che andrebbero aumentate nel caso di gravidanza e allattamento. Ma qual è la frutta con più vitamina C? Procedendo per gradi, il primato assoluto lo detiene il kiwi, una pianta originaria della Cina, ma ampiamente diffusa anche in Italia. Questo frutto dalla buccia un po’ pelosa, dal cuore verde e succoso contenente una miriade di semini neri, è in grado da solo di soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C (80 mg al giorno). Tuttavia, nella stessa famiglia dei kiwi si fa a gara a chi apporta il maggior numero di mg di vitamina C. E qui il gioco si fa interessante perché a vincere non è il classico kiwi verde (85 mg di vitamina C), bensì quello giallo che apporta ben 161,3 mg di vitamina C, quindi praticamente il doppio del fabbisogno giornaliero. Sul secondo gradino del podio salgono il ribes, un frutto dalla forma sferica e che può essere di colore rosso, nero e bianco e i frutti di bosco: un etto di ribes nero apporta circa 181 mg di vitamina C. Ciò significa che basta mangiarne poco meno della metà per soddisfare il fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Il ribes è ottimo da bere sotto forma di estratto o da mangiare insieme a yogurt o cereali. Per frutti di bosco invece si intende quella varietà di frutta che, come suggerisce il nome stesso, cresce e prolifera nei climi umidi tipici del sottobosco. Il tris classico lamponi, more e mirtilli è quello che contiene la maggiore quantità di vitamina C. Sono impiegati principalmente per il consumo fresco, altamente consigliato per non sprecare l’apporto vitaminico, ma anche per la preparazione di gelati, succhi di frutta e come guarnizione e aromatizzazione di vari dolci o carni (per esempio il brasato). Il terzo posto, invece, va alle fragole, uno dei frutti più apprezzati da grandi e piccini. Sono ottime da mangiare da sole, oppure accompagnate da cioccolato fuso o panna montata. 100 g di fragole apportano circa 59 mg di vitamina C. Quindi, soprattutto nei prossimi mesi, in primavera, fate la scorta di questi piccoli cuori rossi e impiegateli nella preparazione di insalate, frullati, succhi e confetture. Ed ecco finalmente gli agrumi che si collocano esattamente un gradino più in basso rispetto alle fragole ma comunque risultano una buona fonte di questa preziosa vitamina. Ad aprire le danze ci pensano le clementine (54 mg di vitamina C per 100 g) seguite a ruota da limoni (50 mg per 100 g), arance (45 mg per 100 g) e pompelmi (40 mg per 100 mg). La vitamina C è usata anche in cosmetica sottoforma di sieri poiché protegge la pelle dai danni ambientali causati dall’esposizione ai raggi UV, dall’inquinamento e dallo stress ossidativo, aiuta a preservare la luminosità della pelle, prevenendo la comparsa precoce di rughe e linee sottili. Quindi un apporto adeguato di vitamina C dall’interno mediante il consumo di frutta che la contiene, potrà aiutare anche la nostra pelle. È importante però sapere che l’assunzione ideale di tale vitamina avviene se consumiamo tali cibi crudi poiché la cottura porta ad un calo di presenza di vitamina C fino anche a livelli del 70%.
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