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Food law & food safety

Il Club del Gusto apre le porte al nuovo servizio di consulenza in materia di food e safety law con l’avvocato Olga Izzo, giornalista/pubblicista di settore da anni che offre consulenza e formazione in food law a tutti gli operatori del settore alimentare, inclusi produttori, importatori, GDO, ristorazione collettiva, e alle rispettive associazioni di categoria. Lo scopo di questa rubrica è quello di offrire informazioni sull’evoluzione del diritto alimentare, ma anche sull’interpretazione pratica delle leggi date dalle autorità, e sulla difendibilità nei vari campi scientifici legati all’incredibile mondo del food.

Cominciamo parlando del regolamento 178/02 del Parlamento europeo che stabilisce principi e requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare stessa.

La previsione dell’art. 14 (8) del regolamento (UE)178/02 è stato al centro di due sentenze della Corte di Giustizia Europea nel 2022, entrambe riguardanti l’interpretazione dei criteri microbiologici previsti dal Reg. 2073/05.

Il Reg. (UE) 178/02 stabilisce che:

  • Art. 14.7. “Gli alimenti conformi a specifiche disposizioni comunitarie in materia di sicurezza alimentare sono considerati sicuri per quanto riguarda gli aspetti contemplati dalle specifiche disposizioni comunitarie”.
  • Art. 14.8 “La conformità di un alimento alle disposizioni specifiche ad esso applicabili non impedisce alle autorità competenti di adottare misure appropriate per imporre restrizioni alla sua immissione sul mercato o per richiederne il ritiro dal mercato qualora vi siano motivi per sospettare che, nonostante tale conformità, il cibo non è sicuro.”.

La Corte dichiara che l’articolo 14, paragrafo 7, del regolamento (UE) n. 178/02 specifica che la classificazione degli alimenti come sicuri, ai sensi di specifiche disposizioni della normativa UE sulla sicurezza alimentare, come quelle del regolamento n. 2073/2005, si applica solo «per quanto riguarda gli aspetti contemplati da tali disposizioni». L’articolo 14, paragrafi 1, 2, 7 e 8, del regolamento, nonostante la sua conformità a specifiche disposizioni del diritto dell’Unione ad esso applicabili, qualora tali autorità abbiano motivi oggettivi per sospettare che tale alimento sia a rischio. Tale disposizione, tenuto conto della sua importanza per il conseguimento di un livello elevato di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori, conformemente all’articolo 1, paragrafo 1, di tale regolamento, deve essere interpretata in senso lato. Questo ragionamento generale è stato applicato già in due recenti sentenze della Corte di giustizia europea.

Diritto alimentare

Per il diritto alimentare italiano e comunitario gli alimenti sono disciplinati sia dalla food law italiana che da quella europea. I requisiti generali della legislazione alimentare, in particolare quelli relativi alla sicurezza degli alimenti, all’etichettatura e alla composizione degli alimenti, sono armonizzati a livello dell’UE. Tuttavia, anche le normative, le leggi e le interpretazioni nazionali sono applicabili e pertinenti. Il diritto alimentare italiano e comunitario sono strettamente intrecciati e spesso si sovrappongono, rendendo l’interpretazione delle leggi particolarmente complessa. Le comunicazioni della commissione, le circolari nazionali, e la giurisprudenza consolidata sia della corte di giustizia europea che delle autorità giudiziarie e amministrative nazionali sono essenziali per comprendere l’applicazione pratica e le sfumature della legislazione alimentare negli stati membri. 

Controlli e sanzioni

La gestione della produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande è sottoposta ad un’ampia varietà di controlli. Nonostante gli sforzi per armonizzare la legislazione alimentare all’interno dell’Unione Europea, tuttavia, ogni paese mantiene sistemi sanzionatori diversi. Poiché il cibo è una parte così importante della cultura nazionale, in Italia tutte le questioni legate al cibo sono prese molto seriamente. Alcune violazioni del diritto alimentare sono punite con sanzioni amministrative, mentre la maggior parte delle violazioni è punita come reato.

Diritto alimentare

Il Diritto alimentare è il ramo della legislazione che copre tutti i settori della catena alimentare, compresa produzione di mangimi, la produzione primaria, la trasformazione degli alimenti, lo stoccaggio, il trasporto e la vendita al dettaglio e la somministrazione di alimenti e bevande. Lo scopo primario del diritto alimentare è quello di garantire la sicurezza alimentare, l’igiene, la qualità e, più recentemente, la sostenibilità. Stabilisce procedure per situazioni di emergenza come avvisi di sicurezza, ritiri di e richiami di prodotti, regola la comunicazione delle informazioni sugli alimenti sia ai consumatori che nel b2b attraverso norme in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità.

Avv. Olga Izzo
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Avv. Olga Izzo

Founder Ambito Legale