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Il pomodoro

Il pomodoro, così come numerose altre piante commestibili, fu introdotto in Europa grazie agli scambi commerciali soprattutto con il “Nuovo Mondo”. Si diffuse rapidamente, ma solo alla fine del Settecento la coltivazione a scopo alimentare del pomodoro conobbe un forte impulso in Europa e nel 1762 ne furono definite le tecniche di conservazione in seguito agli studi di Lazzaro Spallanzani che notò per primo come gli estratti fatti bollire e poi messi in contenitori chiusi non si alterassero.

Nonostante venga definito una verdura grazie al suo ampio utilizzo culinario, il pomodoro è considerato botanicamente un frutto appartenente alla famiglia delle Solanacee (sono membri di questa famiglia il peperone, la melanzana e la patata). Il frutto della pianta di pomodoro è una bacca rossa di forme e dimensioni diverse a seconda della varietà, con polpa di sapore dolce – acidulo. I pomodori sono costituiti per la maggior parte da acqua e da un contenuto di grassi e proteine irrisorio, con un conseguente apporto calorico molto basso, solo 18 calorie per 100 grammi. Discreto invece è il contenuto di fibre. Dal punto di vista dei micronutrienti, essi sono una buona fonte di potassio, fosforo, vitamina C, vitamina K e folati. Il colore rosso dei pomodori è dovuto ad un antiossidante, il licopene, un carotenoide la cui azione è adiuvata da altri due antiossidanti ossia luteina e zeaxantina. Il licopene è contenuto soprattutto nella buccia e, cosa più entusiasmante, aumenta la sua biodisponibilità con la cottura.

Le sostanze sopracitate, conferiscono al pomodoro numerose proprietà utili alla salute. Nello specifico, oltre alla buona azione antiossidante utile a prevenire l’invecchiamento cellulare, riducono la pressione arteriosa in quanto il potassio contenuto nei pomodori agisce da vasodilatatore; proteggono la vista, mediante la luteina e la zeaxantina presenti; stimolano la diuresi grazie all’abbondanza di acqua e di potassio; aiutano la salute delle ossa poiché contengono il calcio e la vitamina K. La presenza di fibre, poi, stimola il transito intestinale, aiutando così il processo digestivo. Inoltre il pomodoro ha un basso indice glicemico ed è uno degli alimenti consigliati in caso di diabete. Infine è utile nella prevenzione oncologica poiché svolge una buona azione preventiva nei confronti del cancro al seno, alle ovaie, alla prostata e al pancreas.

I pomodori, sebbene dal punto di vista botanico si possono classificare come frutti, dal punto di vista nutrizionale vengono trattati come ortaggi. In tale contesto, quindi, una porzione di pomodori equivale a circa 200 grammi, che corrispondono a 2/8 pomodori, a seconda della dimensione. In una dieta sana e bilanciata si consigliano almeno 2 porzioni di verdura al giorno, pertanto, quando sono di stagione (nel periodo estivo) è consigliabile mangiare anche 2 o 3 porzioni di pomodori al giorno, possibilmente alternandoli ad altri ortaggi di stagione. Ricordiamo, tuttavia, che il pomodoro contiene solanina, una sostanza che se assunta in quantità eccessive può provocare mal di testa, diarrea e crampi addominali. Pertanto è sempre bene non esagerare con le quantità e scegliere pomodori maturi (contengono meno solanina), specialmente se abbiamo particolare sensibilità a questa sostanza.

I pomodori possono essere consumati crudi nelle insalate, oppure cotti sotto forma di pelati o passata di pomodoro. Il mio consiglio è di consumare solo pomodori biologici quindi privi di pesticidi e, soprattutto, di stagione, per beneficiare di tutte le caratteristiche nutrizionali. I pomodori andrebbero conservati in luogo fresco e asciutto e possono essere consumati in tantissimi modi, la nostra cucina infatti è ricchissima di ricette a base di pomodoro. Il classico modo per consumare i pomodori crudi è di aggiungerli nelle insalate o nei cous cous estivi, magari uniti a cipolla, basilico, melanzane, cetrioli e altri ortaggi estivi. Famosa è anche la “caprese” preparata accostando pomodori e mozzarella, con l’aggiunta di erbe aromatiche a piacere. I pomodori cotti possono essere impiegati invece per fare salse o conserve e devono essere conservati in barattoli di vetro ermetici ben chiusi e riposti in luogo fresco e asciutto. Come già detto, la cottura dei pomodori, sebbene riduca il contenuto di alcune vitamine, rende maggiormente biodisponibile il licopene. Anche il consumo di una classica passata di pomodoro può essere utile quindi per aumentare l’assunzione di questo antiossidante. Pertanto, in una dieta sana e bilanciata, si consiglia di mangiare sia pomodori crudi sia cotti.

Discorso a parte meritano i pomodori secchi, che sono una preparazione largamente diffusa in tutta Italia: si tratta di un metodo per conservare e quindi per poter consumare i pomodori, un frutto tipicamente estivo, durante tutto l’anno. La preparazione dei pomodori secchi prevede di utilizzare pomodori maturi, tipicamente della varietà san Marzano, e lasciarli essiccare al sole (o attraverso l’uso di un essiccatore), cosparsi di sale. Generalmente questi pomodori vengono poi conservati sott’olio per alcuni mesi. Dal punto di vista nutrizionale si tratta di un prodotto che non contiene più l’acqua pertanto risulta più calorico e tutte le vitamine e sali minerali risultano maggiormente concentrati nel prodotto. Attenzione tuttavia a non abusarne poiché è alto il contenuto di sale.

Oltre ai tanti benefici, i pomodori tuttavia, possiedono anche alcune controindicazioni. In particolare occorre evitarne l’assunzione in caso di allergia specifica. I sintomi dell’allergia al pomodoro comprendono rossore alla bocca, orticaria, difficoltà a deglutire, diarrea e altri disturbi intestinali. Occorre inoltre porre attenzione in caso di intolleranza alla famiglia delle Solanacee o allergia al nichel, elemento presente in questi ortaggi. Chi soffre di acidità di stomaco, gastrite o reflusso inoltre deve fare attenzione al consumo di pomodori perché può peggiorarne i sintomi.

Clara Iadevaia

Clara Iadevaia

Farmacista e biologa nutrizionista iscritta all'albo dal 2015